Siamo ciò che mangiamo

Cibi funzionali e nutraceutica

Tra Nutrigenomica e Nutrigenetica: 

prevenire è meglio che curare!

Il cibo come farmaco

Di pari passo con la nutraceutica, quello degli alimenti funzionali è un ramo di ricerca estremamente attuale e altrettanto riconosciuto dalla comunità scientifica. Una necessità – quella di approcciare l’alimentazione con una prospettiva medico-scientifica – che nasce dalla crescente domanda di benessere e prevenzione da perseguire attraverso rimedi naturali, nonché dalla contemporanea esigenza di conferire alla materia della nutrizione uno spessore accademico paragonabile a quello farmacologico.

Ma nello specifico, cosa sono gli alimenti funzionali? E cosa li differenzia dai prodotti nutraceutici?

Alimenti funzionali

Qualcuno li chiama così, qualcun altro utilizza un termine pop come superfood, i più temerari azzardano la parola alicamenti. Indipendentemente dal gergo utilizzato, la definizione di Functional foods è stata introdotta in Giappone nel 1988 per indicare alimenti ricchi di sostanze nutrienti in grado di apportare benefici per la salute.

Si trattava, però, di un avvicinamento alla materia ancora molto timido e la definizione, infatti, risulta poco ambiziosa e troppo generica.

In uno studio pubblicato nel 1999 sul British Journal of Nutrition, un team di ricercatori coordinati da Diplock puntualizza che “un alimento può essere considerato funzionale, se è sufficientemente dimostrata la sua influenza benefica su una o più funzioni del corpo, oltre ad effetti nutrizionali adeguati, tanto da risultare rilevante per uno stato di benessere e di salute o per la riduzione del rischio di una malattia. Gli effetti benefici potrebbero consistere sia nel mantenimento che nella promozione di uno stato di benessere o salute e/o in una riduzione del rischio di un processo patologico o di una malattia”.

Nutraceutica

Se gli alimenti funzionali sono rappresentati da alimenti non sintetizzati, i cui nutrienti supportano naturalmente la nostra salute; gli alimenti nutraceutici, invece, sono definiti pharma food, vale a dire “cibo farmaceutico” e sono alla base della nutraceutica.

La Nutraceutica è una nuova disciplina, in grande sviluppo a livello mondiale. Il termine è stato coniato nel 1989 dal Dott. Stephen De Felice, istitutore e presidente della Foundation for Innovation in Medicine, unendo le accezioni di “nutrizione” e “farmaceutica” a indicare le proprietà funzionali di principi reperibili in natura, generalmente derivati dalle piante, al limite tra alimento e farmaco.

 I nutraceutici sono disciplinati da regolamenti europei (Regolamento 432/2012) nei quali vengono specificati i claims utilizzabili, ovvero le frasi specifiche da poter mettere in etichetta affinché questa rispetti la norma di legge e, in più, stabiliscono quali sono le quantità minime da utilizzare all’interno dei prodotti, al fine di ottenere dei benefici per la nostra salute psico-fisica.

Epigenetica, nutrigenetica e nutrigenomica: cosa sono?

L’Epigenetica è la scienza che studia come l’Ambiente influenza i nostri geni. Ad esempio, esposizione solare, clima, stile di vita, e soprattutto la dieta possono attivare o disattivare (silenziare) determinati geni. Si tratta di fattori che non alterano il patrimonio genetico individuale (non inducono cioè cambiamenti nella sequenza del DNA), ma possono influenzare il grado di “attivazione” di un determinato gene. In questo modo, i cambiamenti epigenetici possono influenzare il controllo del ciclo cellulare, il danno al DNA, l’apoptosi e l’invecchiamento. 

Nutrigenetica e nutrigenomica rappresentano molto probabilmente le frontiere più affascinanti della moderna scienza dell’alimentazione. Sebbene siano ambiti di studio dotati di una propria identità e fisionomia, la loro essenza è strettamente interconnessa e per certi aspetti complementare.

Nutrigenetica

Studia come la dieta influenza il genoma e l’espressione genica. Indaga cioè l’effetto dell’assunzione di nutrienti sull’intero genoma (composizione genetica completa; comprese le modifiche epigenetiche), sul proteoma (la somma totale di tutte le proteine) e sul metaboloma (la somma di tutti i metaboliti).

Nutrigenomica

Studia come l’assetto genetico condiziona la risposta alla dieta. Indaga pertanto come le differenze individuali a livello genetico influenzano le risposte alla dieta, aiutando a chiarire la diversa risposta allo stesso nutriente sulla base della variabilità genica di diversi individui.

Eat right for your genotype

Con la Nutrigenetica, dunque, è possibile sviluppare una nutrizione sempre più personalizzata, le cui potenzialità più affascinanti riguardano la prevenzione o terapia di alcune patologie cronico-degenerative. Interventi dietetici basati sulle conoscenze dei fabbisogni nutrizionali, dello stato nutrizionale e del genotipo, possono infatti essere utilizzati per prevenire, migliorare o curare patologie croniche (nutrizione individualizzata). 

Lo studio del genotipo individuale, nonché un'approfondita conoscenza del potenziale terapeutico degli alimenti, può fornire quindi al dietista una terapia dietetica, per il singolo individuo, in grado di prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie correlate direttamente o indirettamente all’alimentazione.
Dr.Giuseppe Parasporo
Dietista
Ordine TSRM-PSTRP delle Province di FI-AR-PO-PT-LU-MS, iscrizione n.369

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